18,00€ 17,10€
Protagonista e interprete di uno dei processi di cambiamento più interessanti del nostro tempo, il boliviano Álvaro García Linera è un intellettuale organico, che unisce passione e preparazione teorica a una concreta e duratura esperienza di governo: dalla militanza politica alla guerriglia, dall’incarcerazione e la tortura all’approdo alle più alte cariche dello Stato.
Protagonista e interprete di uno dei processi di cambiamento più interessanti del nostro tempo, il boliviano Álvaro García Linera è un intellettuale organico, che unisce passione e preparazione teorica a una concreta e duratura esperienza di governo: dalla militanza politica alla guerriglia, dall’incarcerazione e la tortura all’approdo alle più alte cariche dello Stato. Le riflessioni e suggestioni qui raccolte per la prima volta in traduzione italiana ci introducono nel cantiere di lavoro teorico e politico di García Linera. Un libro decisivo per chiunque persegua la trasformazione sociale in direzione del socialismo e l’indipendenza dei popoli nel XXI secolo.
Álvaro García Linera, intellettuale critico e militante politico, negli anni Novanta è stato incarcerato per la sua partecipazione all’Esercito Guerrigliero Tupac Katari. Dal 2005, in seguito a un lungo ciclo di mobilitazioni popolari, è stato vicepresidente dello Stato plurinazionale della Bolivia, incarico che ha ricoperto fi no al golpe del novembre 2019 organizzato dalle destre e dai militari.
Informazioni aggiuntive
Codice ISBN | 9788855191036 |
---|---|
Anno di pubblicazione | 2020 |
N° pagine | 230 |
Traduzione di | Andrea Ughetto |
Introduzione di | Andrea Ughetto |
Postfazione di | Carlo Formenti |
Paolo Ferrero – Su la testa, luglio 2020
“Democrazia, stato, rivoluzione”
Leggi la recensione
Sebastiano Usai – Le Monde Diplomatique (il manifesto), 22 marzo 2020
“Riflessioni sul socialismo andino”
Leggi la recensione
Sandro Mezzadra – Il Manifesto, 12 febbraio 2020
“Egemonia e conflitto nella realtà andina”
Leggi la recensione
Carlo Formenti – MicroMega, 11 febbraio 2020
“Guerra di posizione e guerra di movimento oggi”
Leggi la recensione