16,00€ 15,20€
Nella sua lotta contro “l’immagine del pensiero” in filosofia, ovvero contro il presupposto impensato di cosa significhi pensare, Gilles Deleuze trova nell’arte un’alleata formidabile.
Nella sua lotta contro “l’immagine del pensiero” in filosofia, ovvero contro il presupposto impensato di cosa significhi pensare, Gilles Deleuze trova nell’arte un’alleata formidabile. La forma dell’arte è infatti quella dell’espressione, non del discorso: letteratura, pittura e cinema possiedono un’inesausta capacità di produrre segni e immagini che esulano da qualunque sintassi predefinita.
La destrutturazione del discorso logico operata dall’arte mette in campo anche una diversa concezione della temporalità, che non è più riducibile al paradigma della successione. Dal segno all’immagine ripercorre questa traiettoria nel pensiero di Deleuze, a partire da Marcel Proust e i segni per arrivare alle sue due monografie sul cinema, in cui l’autore francese sviluppa, in tutta la sua portata, l’idea di un’immagine-tempo come “potenza del falso”.
Damiano Cantone ha insegnato Estetica e Storia dell’estetica presso l’Università degli Studi di Trieste. Si occupa dei rapporti tra la filosofia, il cinema e le neuroscienze, con particolare attenzione al lavoro di Gilles Deleuze. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo I film pensano da soli (2012) e Suspense! (con P. Tomaselli, 2016).
Informazioni aggiuntive
Codice ISBN | 9788855196895 |
---|---|
Anno di pubblicazione | 2022 |
N° pagine | 164 |