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Nelle società occidentali, il concetto di donna ha subito una radicale ridefinizione: non più questione biologica o corporea, essere donna è oggi una questione identitaria, tanto che chi si dichiara donna va considerata tale. Ciò perché il genere è uno spettro mentale e, di conseguenza, il corpo è ormai del tutto irrilevante.
Nelle società occidentali, il concetto di donna ha subito una radicale ridefinizione: non più questione biologica o corporea, essere donna è oggi una questione identitaria, tanto che chi si dichiara donna va considerata tale. Ciò perché il genere è uno spettro mentale e, di conseguenza, il corpo è ormai del tutto irrilevante.
Questa nuova definizione del sesso è stata acclamata come progressista. Ma lo è davvero? Ed è davvero nuova? In questo libro irriverente, Kajsa Ekis Ekman traccia le radici ideologiche del fenomeno. Attingendo da analisi marxiste e femministe, l’autrice affronta la questione della scissione dell’identità tra interiorità e corporeità per giungere a criticarne tutte le implicazioni, tra cui soprattutto la prostituzione, quale pratica di vendita del proprio corpo senza vendere sé stesse, e la maternità surrogata, quale servizio privo di ripercussioni psico-emotive.
Kajsa Ekis Ekman è una giornalista e scrittrice svedese. La sua penna critica, irriverente ma attenta, le è valsa l’ammirazione nazionale e una rubrica nel “Dagens Nyheter”, il quotidiano più venduto in Svezia.
Informazioni aggiuntive
Codice ISBN | 9788855199643 |
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Anno di pubblicazione | 2024 |
N° pagine | 250 |
Traduzione di | Michele Alduino |
Antonella Mariani – Avvenire, 24 ottobre 2024
“La ‘schiavitù’ della surrogata”
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Monica Mazzitelli – MicroMega, 21 agosto 2024
Kajsa Ekis Ekman: “Lo sfruttamento delle donne è un’industria globale”
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