12,00€ 11,40€
A partire dai labirinti delle Mille e una notte fino ai romanzi di Al-Aswani, zippati di storie incastonate le une nelle altre, lo storytelling arabo si è contraddistinto per un’attenzione urticante al destinatario del messaggio, che sembra dominare la narrazione trasformandola in uno strumento di vita o di morte, come accade per Sherazade di fronte a Shariyar. Si tratta di una costante della tradizione araba, a ascinante o letale, che ci aiuta verosimilmente a spiegare anche la morte di Giulio Regeni, caduto vittima dell’intelligence egiziana, una fabbrica di storie che ha sempre svolto mansioni assai simili a quelle dei narratori: raccogliere dati, manipolarli, intossicare la verità.
A partire dai labirinti delle Mille e una notte fino ai romanzi di Al-Aswani, zippati di storie incastonate le une nelle altre, lo storytelling arabo si è contraddistinto per un’attenzione urticante al destinatario del messaggio, che sembra dominare la narrazione trasformandola in uno strumento di vita o di morte, come accade per Sherazade di fronte a Shariyar. Si tratta di una costante della tradizione araba, a ascinante o letale, che ci aiuta verosimilmente a spiegare anche la morte di Giulio Regeni, caduto vittima dell’intelligence egiziana, una fabbrica di storie che ha sempre svolto mansioni assai simili a quelle dei narratori: raccogliere dati, manipolarli, intossicare la verità.
Stefano Calabrese insegna Comunicazione narrativa nell’Università di Modena e Reggio Emilia. Ha di recente pubblicato Anatomia del best seller (2015), La suspense (2016), La fiction e la vita (2017) e, per Meltemi, La letteratura e la mente (2017).
Informazioni aggiuntive
Codice ISBN | 9788855190534 |
---|---|
Anno di pubblicazione | 2019 |
N° pagine | 112 |
Maria Grazia Falà – mariagraziafala.it, 19 novembre 2019
“Giulio Regeni, storytelling tutto orientale”
Leggi l’intervista