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Il 9 e 10 ottobre 1967 al Museum of the City di New York Marshall McLuhan e Harley Parker discutevano sul senso dei musei nell’epoca elettronica e sulle possibilità di un radicale cambio di strategia negli allestimenti, insieme a un nutrito gruppo di esperti e addetti ai lavori degli Stati Uniti e del Canada.
Il 9 e 10 ottobre 1967 al Museum of the City di New York Marshall McLuhan e Harley Parker discutevano sul senso dei musei nell’epoca elettronica e sulle possibilità di un radicale cambio di strategia negli allestimenti, insieme a un nutrito gruppo di esperti e addetti ai lavori degli Stati Uniti e del Canada. La fama di McLuhan era al culmine in quell’anno. Il testo del seminario, inedito in inglese e in italiano, è di per sé interessante e ancora attuale. Ma qual era stata l’evoluzione delle idee e delle pratiche dei musei, dagli anni Trenta ai Sessanta? E come interpretare le evidenti relazioni tra le idee del padre fondatore della scienza dei media e il clima delle avanguardie – americane e non solo – dei Sixties, il decennio- origine di tutta la cultura successiva? Ed è possibile il recupero delle posizioni di McLuhan nel dibattito attuale sulle tecnologie e la comunicazione dell’heritage? Il saggio di Donatella Capaldi affronta queste domande e ricostruisce le relazioni tra il seminario e l’evoluzione della mediologia nel suo momento esplosivo.
Donatella Capaldi, mediologa, comparatista e traduttrice, ha attraversato diversi ambiti di ricerca: arti, traduzione, storytelling e immaginari, educazione, comunicazione e musei nell’epoca del digital heritage. Tra i contributi più recenti: I cantieri della memoria. Digital Heritage e istituzioni culturali (2011); Kafka e le metafore dei media (2012); Gli archetipi della serialità nella letteratura (2016); Grand Tour. Immaginario, territorio e culture digitali (2016); Benjamin e il medium romanzo (2017).
Informazioni aggiuntive
Codice ISBN | 9788883538155 |
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Anno di pubblicazione | 2018 |
N° pagine | 230 |
Maria Grazia Falà – mariagraziafala, 8 ottobre 2018
“Museo elettronico, interazione sinestetica”
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