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Le disuguaglianze nella pianificazione urbana
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Le disuguaglianze nella pianificazione urbana

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Il fenomeno dell’urbanizzazione sta condizionando pesantemente il secolo attuale e finirà per condizionare le generazioni future. Descrivere il cambiamento prodotto dall’urbanizzazione, significa, nella prospettiva di una sociologia “non ovvia”, osservare come, fra le inquietudini locali e globali e le incertezze del tempo presente, sia necessario ripensare il ruolo degli esperti e del sapere specialistico.

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Il fenomeno dell’urbanizzazione sta condizionando pesantemente il secolo attuale e finirà per condizionare le generazioni future. Descrivere il cambiamento prodotto dall’urbanizzazione, significa, nella prospettiva di una sociologia “non ovvia”, osservare come, fra le inquietudini locali e globali e le incertezze del tempo presente, sia necessario ripensare il ruolo degli esperti e del sapere specialistico. Declinati negli spazi abitativi, tutti i malesseri dell’abitare dovrebbero essere oggetto di uno studio trasversale e interdisciplinare in cui il territorio, inteso come il luogo delle relazioni sociali, sia nuovamente posto al centro. Il territorio è il contesto in cui le persone agiscono e quindi conoscere politicamente lo spazio significa rendere visibile l’arte attraverso cui gestire la Polis, il luogo delle scelte e del cambiamento. Leggere, interpretare, comunicare e affrontare le disuguaglianze non è un esercizio di stile, è espressione della capacità di volere e potere coinvolgere le persone che vi abitano. Scelte che riguardano la sicurezza fisica, umana e sociale, la sostenibilità ambientale, la dignità abitativa, la capacità di rispondere alle emergenze. La disuguaglianza abitativa è sempre un rischio e come tale si sviluppa in almeno tre distinte direzioni: pericolosità, vulnerabilità ed esposizione.

Marina Dobosz è professore associato di Medicina legale presso il Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale dell’Università di Perugia; svolge attività didattica e di ricerca presso le sedi di Perugia e Narni. È autrice di oltre novanta pubblicazioni su riviste nazionali e internazionali, capitoli di libri e monografie. Fra le pubblicazioni più recenti: Principi di Medicina Legale e Biologia forense nelle Scienze per l’Investigazione e la Sicurezza (Roma, 2013), Sulla liceità del test biologico di paternità (Roma, 2013), Aspetti formali nella produzione, interpretazione ed illustrazione delle prove in ambito giudiziario (con S. Curti, D. Falcinelli, Padova, 2014), Culture e sindrome del costruito. Spazi pubblici e luoghi di lavoro fra salute e società (con R. Federici, Milano-Udine, 2016).

Raffaele Federici è docente di Sociologia dei Processi Culturali e della Comunicazione presso il Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale dell’Università di Perugia; è scientific advisor presso la Turkish Military Academy di Ankara per il “Journal of Defence Sciences”; è membro del Centre Interdisciplinaire d’Analyse des Processus Humains et Sociaux, dell’Università di Rennes – Alta Bretagna e del Centro per la Ricerca sulla Sicurezza Umana dell’Università degli Studi di Perugia. Fra le sue pubblicazioni più recenti: Sicurezza e comunicazione: quando le fragili emozioni diventano paura (Milano, 2017), Culture e sindrome del costruito. Spazi pubblici e luoghi di lavoro fra salute e società (Milano-Udine, 2016), Etica, società del rischio, complessità dei sistemi: una lettura della responsabilità sociale di impresa (Milano, 2017) Michels e Parigi. L’esperienza della città (Perugia, 2013), Sociologie del segreto (Milano-Udine, 2013).

Informazioni aggiuntive

Codice ISBN

9788883538339

Anno di pubblicazione

2018

N° pagine

148

Prefazione di

Andrea Lenzi