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Anche se è stata risparmiata dal disincanto del mondo, Napoli è una città moderna. Ambigua già dal punto di vista geologico, ha sviluppato un‘affinità con il regno di mezzo: transgender e fantasmi, comunità adottive come famiglie, teschi anonimi come antenati. Con il suo reportage scientifico, Ulrich van Loyen si spinge in queste zone liminali cercando di decifrare la matrice della città sulla base del culto dei morti.
Anche se è stata risparmiata dal disincanto del mondo, Napoli è una città moderna. Ambigua già dal punto di vista geologico, ha sviluppato un‘affinità con il regno di mezzo: transgender e fantasmi, comunità adottive come famiglie, teschi anonimi come antenati. Con il suo reportage scientifico, Ulrich van Loyen si spinge in queste zone liminali cercando di decifrare la matrice della città sulla base del culto dei morti. A guidarlo non è tanto l‘alta cultura europea, per cui Napoli rappresenta un‘inesausta fonte di estraneità, quanto piuttosto l‘osservazione partecipante alla vita delle cosiddette persone semplici. Nei vicoli della Sanità, nelle cripte delle “Anime del Purgatorio”, con i camorristi che si presentano come assistenti sociali, attraverso l‘amicizia con le veggenti che vogliono far parlare i morti e quindi rovesciare il clientelismo politico, appare chiaro, tra le altre cose, che la vita quotidiana rappresenta il segreto più grande, la famiglia un mistero e la città una crisi permanente.
Ulrich van Loyen, nato a Dresda nel 1978, è etnologo e studioso di letteratura. Dopo aver ricoperto diversi incarichi accademici in Italia e Germania, attualmente insegna Teoria dei media all‘Università di Siegen.
Informazioni aggiuntive
Codice ISBN | 9788855192248 |
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Anno di pubblicazione | 2020 |
N° pagine | 408 |
Traduzione di | Massimo De Pascale |
Fotografie di | Anja Dreschke |
Gianluca Miglino – fatamorganaweb.it, 16 maggio 2021
“La possibilità di una città”
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Luigi Coppola – laltraribalta.it, 11 marzo 2021
“Napoli sepolta”
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Franco La Cecla, Avvenire, 24 febbraio 2021
“Cassano e l’altro Sud operoso e nascosto”
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Diva e Donna, 23 febbraio 2021
“Divi che leggono”
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Claudio Corvino – Il Manifesto, 19 febbraio 2021
“Le trame di una città sospesa che vaga tra le sue anime”
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Stefano Valanzuolo, Marino Niola – Radio 3 Suite – Magazine (Rai Radio 3), 17 febbraio 2021
“Il volume ‘Napoli sepolta. Viaggio nei riti di fondazione di una città'”
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Augusto Ficele – Il Quotidiano del Sud, 31 gennaio 2021
“Gli inferi di Napoli tra preti e camorristi”
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Francesco Faeta – journals.openedition.org, 31 dicembre 2020
“Ulrich van Loyen, Napoli sepolta. Viaggio nei riti di fondazione di una città”
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Enzo Lavagnini – bookciakmagazine.it, 15 gennaio 2021
“Napoli è mille segreti. Viaggio (cinematografico) tra le devozioni popolari di un mondo a parte”
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Michele Lupo – alibionline.it, 8 gennaio 2021
“Van Loyen, un etnologo tedesco nella “Napoli sepolta”
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Marino Niola – Robinson (La repubblica), 2 gennaio 2021
“Il kitsch non bagna Napoli”
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Il Quotidiano del Sud, 22 dicembre 2020
“Viaggio nella Napoli sepolta”
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Adriano Favole – La Lettura (Il Corriere della Sera), 13 dicembre 2020
“Napoli e i defunti adottati. Una città che soffre e sogna”
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Stella Cervasio – La Repubblica ed. Napoli, 7 dicembre 2020
“Riti, culti e segreti della città di sotto”
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Ugo Cundari – Il Mattino, 15 novembre 2020
“Io nella Napoli sepolta in bilico tra vita e morte”
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Donatella Di Cesare – TuttoLibri, 14 novembre 2020
“Adotta un teschio e ti fai amici in Purgatorio”
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