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In questo pionieristico saggio, Fredric Jameson mette radicalmente in discussione le convenzionali idee della sinistra su ciò che costituisce una società emancipata. Nel volume sostiene, tra le altre cose, l’importanza di una nuova forma di coscrizione universale, il pieno riconoscimento dell’invidia e del risentimento come sfide fondamentali per qualsiasi società comunista, nonché l’accettazione dell’impossibilità di superare la divisione tra lavoro e tempo libero.
In questo pionieristico saggio, Fredric Jameson mette radicalmente in discussione le convenzionali idee della sinistra su ciò che costituisce una società emancipata. Nel volume sostiene, tra le altre cose, l’importanza di una nuova forma di coscrizione universale, il pieno riconoscimento dell’invidia e del risentimento come sfide fondamentali per qualsiasi società comunista, nonché l’accettazione dell’impossibilità di superare la divisione tra lavoro e tempo libero. Secondo Jameson, per creare un nuovo mondo occorre innanzitutto cambiare il modo in cui lo si immagina: smettendo di sognare una società emancipata, l’autore innesca un dibattito stimolante sulle possibili alternative al capitalismo globale.
Fredric Jameson, professore di Letteratura e lingue romanze presso la Duke University, è considerato uno dei massimi critici letterari di lingua inglese e tra i maggiori critici culturali contemporanei. Tra i suoi lavori disponibili in italiano: Tardo marxismo (1994); Postmodernismo (2007); Il desiderio chiamato Utopia (2007).
Informazioni aggiuntive
Codice ISBN | 9788855198875 |
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Anno di pubblicazione | 2023 |
N° pagine | 200 |
Traduzione di | Jacopo Foggi |
Alessandro Alfieri – La Fionda, 2 dicembre 2023
“L’Utopia militare: l’alternativa blasfema di Jameson al nostro sciagurato presente”
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