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In questo libro Jeffrey C. Alexander sviluppa un’originale teoria sociale del trauma, utile a comprendere i processi culturali e simbolici che generano il dolore collettivo e i conflitti attorno alla sua interpretazione.
Esaurito
In questo libro Jeffrey C. Alexander sviluppa un’originale teoria sociale del trauma, utile a comprendere i processi culturali e simbolici che generano il dolore collettivo e i conflitti attorno alla sua interpretazione.
Gli eventi, anche i più nefasti, non sono traumatici in sé: lo diventano attraverso sofisticati processi di interpretazione e rappresentazione collettiva che – a partire dalle vittime e, nei casi più riusciti, fino all’intera umanità – costruiscono culturalmente i traumi. Attraverso l’analisi di casi emblematici come quello dell’Olocausto e casi meno noti come le battaglie per la spartizione di India e Pakistan o il massacro di Nanchino, Alexander mette in evidenza come ogni trauma sia costantemente mediato dalla capacità persuasiva degli attori e dalle strutture di potere in cui gli eventi accadono.
Jeffrey C. Alexander è uno dei principali teorici sociali contemporanei. È fondatore e co-direttore del Center for Cultural Sociology dell’Università di Yale. Autore di numerose pubblicazioni, tra le più recenti ricordiamo: The Drama of Social Life (2017), The Dark Side of Modernity (2013) e Performance and Power (2011).
Informazioni aggiuntive
Codice ISBN | 9788883538230 |
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Anno di pubblicazione | 2018 |
N° pagine | 332 |
A cura di | Lorenzo Migliorati, Luca Mori |
Simone Paliaga – Avvenire, 4 aprile 2020
“Attenti che il virus colpisce il nostro sistema simbolico”
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Felice Sblendorio – bonculture.it, 26 gennaio 2020
“Trauma di Jeffrey Alexander: l’oscuro male sacro dell’Olocausto”
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Lisa Ginzburg – Avvenire, 13 ottobre 2018
“Shoah, l’elaborazione collettiva del trauma da parte delle vittime”
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