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Dopo il successo di Pensare la fine, Marco Pacini torna sull’eco-problema del nostro tempo offrendoci gli strumenti per elaborare una filosofia dell’Antropocene a partire dall’idea scientifica di Zona critica: la sottile pelle vivente della Terra che si estende dalla sommità della copertura vegetale al fondo della falda acquifera.
Dopo il successo di Pensare la fine, Marco Pacini torna sull’eco-problema del nostro tempo offrendoci gli strumenti per elaborare una filosofia dell’Antropocene a partire dall’idea scientifica di Zona critica: la sottile pelle vivente della Terra che si estende dalla sommità della copertura vegetale al fondo della falda acquifera.
In queste pagine l’autore ci invita a interpretare ed estendere quest’idea oltre i confini delle “scienze dure” per approdare al campo delle scienze sociali. La Zona critica diventa così un concetto che mette a fuoco le interdipendenze non solo fra tutti i soggetti naturali, ma anche tra fenomeni e processi sociali, economici, politici: un teatro dell’interscambio, della complessità, della simbiosi, delle catastrofi e dell’equilibrio, ma soprattutto delle metamorfosi.
Zona critica ci aiuta a elaborare un’ontologia del presente capace di farsi carico di tutte le conseguenze dell’attività di Homo Sapiens sulla Terra e di tutte le sue (inter)connessioni. Pertanto, l’impatto di ogni politica, di ogni teoria o prassi, non può più venire analizzato soltanto in riferimento alle dinamiche sociali, umane, ma anche alla luce delle azioni-reazioni di tutti gli altri coinquilini nella Zona critica.
Completa il volume un’accurata analisi e decostruzione di molti “paradossi tech” del nostro tempo e dei curiosi intrecci tra ecologia e tecnologia, che in modo sempre più evidente costituiscono la trama del mondo.
Marco Pacini è stato caporedattore de “L’Espresso” fino al 2020, dopo una lunga esperienza giornalistica. Nel 2005 ha ideato il progetto “vicino/lontano”, che ha dato vita all’omonimo festival e al Premio Terzani. Ha diretto una collana di saggi per Forum Editrice Universitaria Udinese e ha già pubblicato Epocalisse (2018) e Pensare la fine (2022). Attualmente fa parte della redazione della rivista filosofica “aut aut”.
Informazioni aggiuntive
Codice ISBN | 9788855199605 |
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Anno di pubblicazione | 2024 |
N° pagine | 168 |
Il Piccolo, 22 luglio 2024
“Pacini a Lettere Mediterranee”
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Raffaele Simone – Domani, 30 maggio 2024
“Gli effetti di una modernità guasta”
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Fahrenheit – Rai Radio 3, 17 maggio 2024
“dal min. 0:40:00 Marco Pacini”
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Redazione – Ansa, 16 maggio 2024
“La pericolosissima Zona critica, cambiare per vivere”
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Roberto Di Caro – Equilibri Magazine, 17 maggio 2024
“Zona critica”
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Diletta Coppi – Charta Sporca, 2 maggio 2024
“La Zona critica e la necessità di una ‘resistenza analogica’”
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Mario Soldaini – il manifesto, 2 aprile 2024
“Esercizi di futuro e praticabilità delle esistenze”
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Sabina Minardi – L’Espresso, 29 marzo 2024
“Benedetti i pessimisti”
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Internazionale, 22 marzo 2024
“Ricevuti”
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Marco Pacini – Il Tascabile, 8 marzo 2024
“La pellicola della vita”
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Danilo Zagaria – la Lettura, 25 febbraio 2024
“Una resistenza analogica, forse”
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Davide Re – Avvenire, 22 febbraio 2024
“Come salvare il pianeta Terra dalla tecnologia”
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Mario Brandolin – Messaggero Veneto, 15 febbraio 2024
“Un pianeta che si trova in zona critica”
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Messaggero Veneto, 15 febbraio 2024
“La Zona critica”
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Il Gazzettino ed. Friuli, 12 febbraio 2024
“Pacini analizza la zona critica tra ecologia e rapporti umani”
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Pier Aldo Rovatti – Il Piccolo, 9 febbraio 2024
“La zona grigia in cui viviamo da prigionieri”
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