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Il volume esplora il tema della libertà accademica, focalizzandosi sulla violenza politica e sulla repressione che colpiscono gli intellettuali, costringendoli a fuggire verso paesi più sicuri.
Attraverso una riflessione storica, sociologica, giuridica e filosofica, l’autrice esamina la libertà di ricerca e insegnamento, proponendo una visione di “liberazione accademica” volta a decolonizzare la men-te dalle discriminazioni.
Il testo si basa su una serie di casi di studio che mostrano come le implicazioni politiche e filosofiche della limitazione della libertà accademica abbiano spesso condotto all’emigrazione degli studiosi.
Il volume esplora il tema della libertà accademica, focalizzandosi sulla violenza politica e sulla repressione che colpiscono gli intellettuali, costringendoli a fuggire verso paesi più sicuri.
Attraverso una riflessione storica, sociologica, giuridica e filosofica, l’autrice esamina la libertà di ricerca e insegnamento, proponendo una visione di “liberazione accademica” volta a decolonizzare la men-te dalle discriminazioni.
Il testo si basa su una serie di casi di studio che mostrano come le implicazioni politiche e filosofiche della limitazione della libertà accademica abbiano spesso condotto all’emigrazione degli studiosi.
Sevgi Doğan vive a Pisa ed è assegnista di ricerca alla Scuola Normale Superiore presso il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali a Firenze. Lavora con Lorenzo Bosi e Donatella della Porta sul tema della libertà accademica ed è impegnata nella Scholars at Risk Network (sezione italiana), rete delle università per difendere i diritti degli accademici e accademiche a rischio e promuovere l’autonomia istituzionale. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo: Marx and Hegel (2018); La grande malattia dell’Europa (con G. Herling, 2023).
Informazioni aggiuntive
| Codice ISBN | 9791256152100 |
|---|---|
| Anno di pubblicazione | 2025 |
| N° pagine | 336 |












