“Come le tele de’ ragni atte a fermare sole le mosche”
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La delimitazione geografica e cronologica di questo lavoro – i secoli XVII-XVIII in Italia – vuole cogliere il segmento temporale nel quale la “moda”, il lusso e le leggi suntuarie sussumono un ruolo più specifico in un confronto non solo fra i sempre più autonomi stati nazionali, ma anche con mondi lontani solo da poco scoperti.
La delimitazione geografica e cronologica di questo lavoro – i secoli XVII-XVIII in Italia – vuole cogliere il segmento temporale nel quale la “moda”, il lusso e le leggi suntuarie sussumono un ruolo più specifico in un confronto non solo fra i sempre più autonomi stati nazionali, ma anche con mondi lontani solo da poco scoperti. L’abbigliamento è sempre esistito, in quanto risponde a un istinto primario, quello del coprirsi, e quindi del vestirsi, e con esso anche il lusso, come anche le leggi suntuarie che indicavano i limiti, soprattutto etici, del vestirsi. Ma è l’entrata “Mode”, nella sezione arts dell’Encyclopédie che ne delinea il nuovo ruolo e l’ormai già avvenuto processo storico. La grande attenzione dedicata alle tematiche culturali e ai nuovi fenomeni di diffusione dell’abbigliamento al di fuori delle corti e dei palazzi ha insieme prodotto forme di repressione dell’ostentazione di abiti di lusso. In questo, snodo fondamentale è stato il Seicento, preludio della modernità, che ha contrassegnato un’epoca di profonde trasformazioni culturali, ideologiche e scientifiche: è questo il secolo di Galilei, Bacon e Cartesio tra gli altri. Nello spazio lasciato aperto tra le sempre più massicce importazioni estere e le conseguenti leggi a sostegno della produzione italiana, tra l’imitazione dei modelli stranieri e la volontà di manifestare la propria creatività, in generale in ambito culturale e in quello artistico in particolare, tra la tendenza a seguire le norme e il desiderio di evasione, si dispiegano le pagine di questo lavoro.
Samantha Maruzzella, dottoressa di ricerca in Storia dell’Europa, si occupa di storia della moda e del costume. Autrice di numerosi saggi e note critiche, tra le sue pubblicazioni in volume ricordiamo le traduzioni di Al di là delle apparenze. L’altro è segreto perché è Altro e “Il faut bien manger” o il calcolo del soggetto di Jacques Derrida, Sentimenti per un’autobiografia di María Zambrano e Musica senza alfabeti. Un dialogo sul linguaggio dell’altro. È docente di Editoria e Storia della moda presso il Master in Fashion Studies di Sapienza Università di Roma.
Informazioni aggiuntive
Codice ISBN | 9788855191142 |
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Anno di pubblicazione | 2020 |
N° pagine | 170 |
Giuliano Pinto – Archivio Storico Italiano, dicembre 2020
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