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Architettura forense
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Architettura forense

La manipolazione delle immagini nelle guerre contemporanee

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Com’è possibile far sparire le tracce della violenza dalla scena del crimine servendosi di un’immagine via satellite? Questa è la denuncia di Eyal Weizman a proposito delle nuove tecnologie digitali. Utilizzata nell’investigazione architettonica forense, la fotografia satellitare risente infatti di un grave limite di risoluzione, la cosiddetta “soglia di percepibilità“: la risoluzione massima imposta alle immagini satellitari di dominio pubblico non consentirebbe di distinguere nulla di più piccolo di un singolo pixel.

COD: 9788855195348 Categoria:
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Com’è possibile far sparire le tracce della violenza dalla scena del crimine servendosi di un’immagine via satellite? Questa è la denuncia di Eyal Weizman a proposito delle nuove tecnologie digitali. Utilizzata nell’investigazione architettonica forense, la fotografia satellitare risente infatti di un grave limite di risoluzione, la cosiddetta “soglia di percepibilità“: la risoluzione massima imposta alle immagini satellitari di dominio pubblico non consentirebbe di distinguere nulla di più piccolo di un singolo pixel. Ne deriva che qualsiasi prova di bombardamento e indizio di antropizzazione entro un’area quadrata di mezzo metro possono essere occultati o addirittura contestati in tribunale.
Quello di Weizman è un saggio urticante che indaga e approfondisce come sia cambiato, al passo con le nuove tecnologie, il ruolo del testimone degli eventi più crudi, prospettando nuove modalità in cui la prassi dell’architettura forense può rendere testimonianza attendibile delle violenze di Stato perpetrate nei contesti legali e politici più diversi.

Eyal Weizman insegna Spatial and Visual Culture presso la Goldsmiths University di Londra. Dirige l’agenzia di ricerca Forensic Architecture (forensic-architecture.org) – da lui fondata nel 2010 – che indaga su violenze di stato e violazioni dei diritti umani utilizzando tecniche architettoniche e di visualizzazione digitale. È membro del consiglio del Centre for the Investigative Journalism (CIJ) e del consiglio tecnologico della Corte Penale Internazionale dell’Aia. Nel 2007, con Sandi Hilal e Alessandro Petti, ha fondato il collettivo di architettura DAAR a Beit Sahour, in Palestina. Il lavoro di ricerca sviluppato da Forensic Architecture è stato al centro di fondamentali esposizioni in importanti istituzioni in tutto il mondo. Nel 2018, l’agenzia è stata candidata al Turner Prize. Tra le pubblicazioni di Weizman: Architettura dell’occupazione (2009); Mengele’s Skull (2012); Il minore dei mali possibili (2013); The Roundabout Revolutions (2015). 

Informazioni aggiuntive

Codice ISBN

9788855195348

Anno di pubblicazione

2022

N° pagine

452

Traduzione di

Stefano Stoja

Architettura forense di Eyal Weizman nella classifica dedicata alla saggistica de L’Indiscreto
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