La quinta colonna
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Per la prima volta in traduzione italiana, il presente saggio è un’analisi lucidissima della dinamica di collaborazione e sottomissione che rende sempre possibile l’instaurarsi di una dittatura. Persino all’interno dei sistemi democratici, che se ne ritengono immuni.
Alexandre Koyré parte dal concetto di “quinta colonna”: utilizzata dal generale Emilio Mola durante la Guerra civile spagnola per indicare i gruppi falangisti introdottisi clandestinamente a Madrid, l’espressione ebbe un’immediata diffusione, arrivando a definire un fenomeno politico-sociale del tutto specifico. Si tratta essenzialmente di un fenomeno di controrivoluzione e, più precisamente, di controrivoluzione preventiva, oltre che di un atto di tradimento.
Pubblicato originariamente nel 1945 sulla rivista “Renaissance”, il testo analizza dunque il ruolo della “quinta colonna” come nemico interno, evidenziandone l’incidenza nella controrivoluzione spagnola, nelle dinamiche del fascismo italiano e nelle conquiste hitleriane.
Per la prima volta in traduzione italiana, il presente saggio è un’analisi lucidissima della dinamica di collaborazione e sottomissione che rende sempre possibile l’instaurarsi di una dittatura. Persino all’interno dei sistemi democratici, che se ne ritengono immuni.
Alexandre Koyré parte dal concetto di “quinta colonna”: utilizzata dal generale Emilio Mola durante la Guerra civile spagnola per indicare i gruppi falangisti introdottisi clandestinamente a Madrid, l’espressione ebbe un’immediata diffusione, arrivando a definire un fenomeno politico-sociale del tutto specifico. Si tratta essenzialmente di un fenomeno di controrivoluzione e, più precisamente, di controrivoluzione preventiva, oltre che di un atto di tradimento.
Pubblicato originariamente nel 1945 sulla rivista “Renaissance”, il testo analizza dunque il ruolo della “quinta colonna” come nemico interno, evidenziandone l’incidenza nella controrivoluzione spagnola, nelle dinamiche del fascismo italiano e nelle conquiste hitleriane.
Alexandre Koyré (1892-1964) è stato uno dei massimi epistemologi del Novecento. Nato da una famiglia russa di origini ebraiche, allievo di Husserl e Hilbert, vicino ai primi circoli fenomenologici e all’epistemologia di Meyerson e Brunschvicg, ha segnato la storia della filosofia francese dopo la fine della Seconda guerra mondiale. Tra le sue opere in italiano ricordiamo: Scritti su Spinoza e l’averroismo (2023); La filosofia di Jakob Böhme (2023).
Informazioni aggiuntive
Codice ISBN | 9791256151875 |
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Anno di pubblicazione | 2025 |
N° pagine | 80 |
A cura di | Marco Dotti |
Traduzione di | Marco Dotti |
Federico Ferrari – Antinomie, 21 febbraio 2025
“La quinta colonna e la fine di una civiltà”
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