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Convinto che ogni scrittore debba esprimersi nella propria lingua di origine, Thiong’o, nel 1977, incominciò a scrivere solo in kikuyu. Il governo Kenyatta prima lo mise in prigione, poi lo esiliò. In questi famosi saggi lo scrittore kenyota muove da una considerazione: l’Occidente si considera il centro del mondo; controlla il potere culturale, così come controlla quello politico ed economico. Spostare quel centro è indispensabile per liberare le culture del mondo dai recinti del nazionalismo, della classe, della razza, del sesso.
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Convinto che ogni scrittore debba esprimersi nella propria lingua di origine, Thiong’o, nel 1977, incominciò a scrivere solo in kikuyu. Il governo Kenyatta prima lo mise in prigione, poi lo esiliò. In questi famosi saggi lo scrittore kenyota muove da una considerazione: l’Occidente si considera il centro del mondo; controlla il potere culturale, così come controlla quello politico ed economico. Spostare quel centro è indispensabile per liberare le culture del mondo dai recinti del nazionalismo, della classe, della razza, del sesso. Thiong’o condensa in queste pagine un tema che negli ultimi anni ha attraversato tutta la sua attività letteraria, teatrale, saggistica e i suoi corsi universitari tenuti durante l’esilio americano. “Testo di forte impatto” (“Le Monde Diplomatique”) per chi crede che il multiculturalismo e la libera espressione delle culture siano l’unico antidoto contro le devastazioni della globalizzazione e dell’imperialismo culturale.
Ngũgĩ wa Thiong’o, poeta, romanziere, saggista è professore di Letterature africane all’Università di Yale. Tra le sue opere: il saggio Decolonising the Mind (1986), i romanzi Petals of Blood (1977) e Matigari (1986).
Informazioni aggiuntive
Codice ISBN | 9788883537370 |
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Anno di pubblicazione | 2017 |
N° pagine | 212 |
A cura di | Cristina Lombardi-Diop |
Traduzione di | Carmen Nocentelli Truett |
Giuseppe Moscati – Rocca, 1 agosto 2020
“Ngugi Wa Thiong’o”
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